L’addio a Facebook e la partecipazione involontaria

Facebook on Safari 3, inserito originariamente da Salvo Vaccarella.

Dopo aver “migrato” tutti i contatti più importanti da facebook ai vari sistemi di messaggistica istantanea come msn e skype, ho deciso di mandare in pensione il mio account facebook.

Il motivo principale che mi ha portato ad abbandonare quel genere di social network è senz’altro legato all’utilità dello stesso, che a mio avviso è cambiata rispetto a quando mi sono iscritto (2 anni fa?). Mi sembra dunque sottinteso che il cambiamento non l’ho considerato in meglio, anzi, tutt’altro. L’utilità di facebook penso sia cambiata per molti, o per lo meno per molti dei contatti con cui avevo stretto amicizia.

Negli ultimi tempi i contenuti, pubblicati e a loro volta condivisi, all’interno di facebook erano totalmente al di fuori di ogni mio interesse, come se fossero tutti contenuti validi per la vittoria del link più demenziale dell’anno, quasi una gara tra utenti in cui vince il più stupido.

Oltre al fatto dell’ormai quasi totale mancanza di interesse verso quel tipo di social network, si aggiunge quello che secondo me è un grave problema che troppi non considerano, ovvero la gestione della privacy da parte della stessa “azienda facebook”. Sono d’accordo che non c’è da stupirsi se in un social network la tutela della privacy non è al primo posto, ed è ovvio che sia così, ma far leva sull’inconsapevolezza degli utenti mi sembra un po’ troppo.

Facebook è stato messo al centro di molti dibattiti relativi alla tutela della privacy dei propri, con tanto di ammissioni da parte del suo fondatore Mark Zuckerberg circa gli errori commessi e il tentativo di tornare nella buona strada, ma nonostante ciò, sembra che le cose non le vogliano proprio cambiare, anzi, ad ogni modifica delle condizioni di utilizzo e delle informative sul trattamento dei dati personali, c’è sempre qualche novità un po’ ambigua rispetto a ciò che si predica.

Non volendomi però dilungare troppo sull’aspetto privacy, noto che il sole 24 ore ha pubblicato un articolo riguardante un’iniziativa lanciata da un gruppo di utenti del famoso social network con lo scopo di promuovere la cancellazione dei propri account per protestare contro le nuove condizioni sul trattamento dei dati personali. Nell’articolo scrivono “il Quit Day non sembra essere riuscito a promuoversi”, sicuramente è così, ma il dato più rilevante è che gli utenti (io sono solo uno dei tanti) abbandonano facebook a priori dal “Quit Day” e che questo insieme di singoli, anche se non facenti parte all’iniziativa, giorno dopo giorno formano un numero sempre più significativo e che con il tempo forse farà riflettere l’azienda.

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